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Corso di alta formazione per autori e autrici della scrittura corporea e delle performing arts

Lo studio della creazione coreografica autoriale si realizzerร  soprattutto in percorsi curati e seguiti da maestri della scena performativa e coreutica contemporanea quali ๐—”๐—น๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ฟ๐—ผ ๐—ฆ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฟ๐—ผ๐—ป๐—ถ, ๐——๐—ฒ๐˜„๐—ฒ๐˜† ๐——๐—ฒ๐—น๐—น / ๐—ง๐—ฒ๐—ผ๐—ฑ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—–๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—น๐—น๐˜‚๐—ฐ๐—ฐ๐—ถ, ๐—”๐—ด๐—ฎ๐˜๐—ฎ ๐—–๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—น๐—น๐˜‚๐—ฐ๐—ฐ๐—ถ, ๐—ฉ๐—ถ๐˜๐—ผ ๐— ๐—ฎ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ, ๐——๐—ฒ๐—บ๐—ฒ๐˜๐—ฟ๐—ถ๐—ผ ๐—–๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—น๐—น๐˜‚๐—ฐ๐—ฐ๐—ถ, ๐—–๐—ผ๐—น๐—น๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ข ๐—–๐—ถ๐—ป๐—ฒ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ข / ๐—™๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ฒ๐˜€๐—ฐ๐—ฎ ๐—ฃ๐—ฒ๐—ป๐—ป๐—ถ๐—ป๐—ถ, ๐——๐—ฎ๐—ป๐—ถ๐—ฒ๐—น๐—ฒ ๐—ก๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ e altri studiosi, studiose e docenti del linguaggio contemporaneo.

Hai tempo ๐—ณ๐—ถ๐—ป๐—ผ ๐—ฎ๐—น ๐Ÿฎ๐Ÿฑ ๐—บ๐—ฎ๐—ฟ๐˜‡๐—ผ per inviare la tua candidatura.

Per partecipare รจ necessario inviare una mail allโ€™indirizzo ๐—ณ๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ@๐—ฐ๐—ฟ๐—ผ๐—ป๐—ผ๐—ฝ๐—ถ๐—ผ๐˜€.๐—ถ๐˜ contenente il modulo dโ€™iscrizione scaricabile al sito www.cronopiosformazione.it e tutti i documenti richiesti.

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Soggetti attuatori:

Cronopios Eventi, L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Cantieri Danza, Corpoceleste/Alessandro Sciarroni, CodedUomo Choreography and Research/ Daniele Ninarello, CollettivO CineticO/ Francesca Pennini, Dewey Dell/Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera, Demetrio Castellucci

Partner promotori:

ATER Fondazione, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione, Santarcangelo Festival dei Teatri, Associazione Culturale Festival Danza Urbana Bologna, Ravenna Teatro Soc. Coop, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, La Corte Ospitale - Teatro Herberia, Associazione Culturale masque teatro APS, Gender Bender International Festival / Cassero Lgbtqia+ Center, Attitudes spazio alle arti APS, ALCHEMICO TRE APS, Teatri di Vita

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ERetici_Le strade dei teatri

V edizione

Si รจ aperto il bando Eretici_Le strade dei teatri. Il progetto artistico selezionato sarร  accompagnato in ognuna delle cinque residenze da ๐˜๐˜‚๐˜๐—ผ๐—ฟ ๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ถ ๐—ฒ ๐—ฎ๐—ฟ๐˜๐—ถ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ถ che metteranno a disposizione saperi e competenze, esperienze e servizi per condividere gli interrogativi dei processi di ricerca con gli artisti.

Anche le ๐—ณ๐—ถ๐—ด๐˜‚๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ฒ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฒ ๐˜€๐˜๐—ฟ๐˜‚๐˜๐˜๐˜‚๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ appoggeranno il loro sguardo sul processo di ricerca. Per Lโ€™arboreto - Teatro Dimora di Mondaino ci sarร  ๐—™๐—ฎ๐—ฏ๐—ถ๐—ผ ๐—•๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ถ, ๐—ฃ๐—ฎ๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—•๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ฎ๐—น๐—ถ๐—ผ๐—ป, ๐—™๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ฒ๐˜€๐—ฐ๐—ฎ ๐—š๐—ถ๐˜‚๐—น๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐—ถ, ๐— ๐—ฎ๐˜€๐˜€๐—ถ๐—บ๐—ผ ๐—™๐—ฎ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฟ๐—ถ e per La Corte Ospitale ๐—š๐—ถ๐˜‚๐—น๐—ถ๐—ฎ ๐—š๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฎ, ๐— ๐—ฎ๐—ป๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—ฎ ๐—ฆ๐—ฒ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ผ, ๐—Ÿ๐˜‚๐—ฐ๐—ฎ ๐—ฆ๐—ฐ๐—ผ๐˜๐˜๐—ผ๐—ป.

Candida il tuo progetto artistico entro il ๐Ÿญ๐Ÿต ๐—ณ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฟ๐—ฎ๐—ถ๐—ผ ๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฐ compilando il form Google โžœย https://bit.ly/3QsYPd6

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โ„๐”ผ๐•Š๐•€๐”ป๐”ผโ„•โ„ค๐”ผ ๐”ป๐•€๐”พ๐•€๐•‹๐”ธ๐•ƒ๐•€ ๐Ÿš๐Ÿ˜๐Ÿš๐Ÿœ

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Aperto il bando che supporta ๐•โ€™๐•–๐•ค๐•ก๐•๐• ๐•ฃ๐•’๐•ซ๐•š๐• ๐•Ÿ๐•– ๐••๐•–๐•๐•๐•  ๐•ค๐•ก๐•’๐•ซ๐•š๐•  ๐••๐•š๐•˜๐•š๐•ฅ๐•’๐•๐•– come ulteriore o diversa declinazione della ricerca di artisti ed artiste delle performing arts.

Ai ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ด๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ ๐˜ƒ๐—ถ๐—ป๐—ฐ๐—ถ๐˜๐—ผ๐—ฟ๐—ถ sarร  garantito un contributo di ๐Ÿฐ.๐Ÿฑ๐Ÿฌ๐Ÿฌ ๐—ฒ๐˜‚๐—ฟ๐—ผ + ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฎ ciascuno, il sostegno di ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐˜๐˜‚๐˜๐—ผ๐—ฟ esperti della creazione digitale e dei suoi linguaggi e la messa a disposizione dellโ€™alloggio e di uno spazio di lavoro per un eventuale periodo di residenza in presenza.

Candida il tuo progetto artistico entro ๐—ด๐—ถ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฑรฌ ๐Ÿฎ๐Ÿฎ ๐—ณ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฟ๐—ฎ๐—ถ๐—ผ ๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฐ tramite il portale www.ilsonar.it

๐˜™๐˜ฆ๐˜ด๐˜ช๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ป๐˜ฆ ๐˜‹๐˜ช๐˜จ๐˜ช๐˜ต๐˜ข๐˜ญ๐˜ช, ๐˜จ๐˜ชร  ๐˜ง๐˜ช๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜ด๐˜ต๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ ๐˜—๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜™๐˜ฆ๐˜ต๐˜ฆ ๐˜Š๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข 2021, รจ ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ Centro di Residenza della Toscana (Armunia โ€“ CapoTrave/Kilowatt Festival), in partenariato con l'Associazione Marchigiana Attivitร  Teatrali AMAT, il Centro di Residenza Emilia-Romagna (Lโ€™arboreto - Teatro Dimora โ”‚ La Corte Ospitale - Teatro Herberia), lโ€™Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo โ€“ Lavanderia a Vapore, CURA Centro Umbro Residenze Artistiche, Centro di produzione di danza e arti performative Fuorimargine di Cagliari e lโ€™Associazione Quarantasettezeroquattro (Festival In\Visible Cities - Contaminazioni Digitali - Festival urbano multimediale) di Gorizia.

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Nel dispositivo scenico di Tilia Auser per Tre Voci #GenerazioneScenario

Alcuni giorni fa, ospiti del Teatro Lavatoio di Santarcangelo, abbiamo assistito alla prova aperta di uno dei lavori menzionati dal Premio Scenario di questโ€™anno: si tratta di Tre Voci di Tilia Auser, studio scenico per un radiodramma in versi di Silvia Plath.

La poetessa scriveva Three Women quando aveva da poco dato alla luce il secondo figlio e si era appena separata dalla relazione con il poeta inglese Ted Hughs. Siamo nel 1962 e solo un anno dopo, a trentโ€™anni si toglierร  la vita. Questo testo rappresenta forse l'unico caso di cosciente ingresso nel filone della letteratura al femminile. Sganciandosi da una cultura letteraria di tradizione maschile, Plath sperimenta la letteratura delle madri e riesce cosรฌ ad affrontare un tema tradizionale come quello della maternitร  in modo personale, liberandolo dal simbolismo positivo della feconditร  femminile che fa emergere la cultura maschile, per sottolineare invece la trama di angosce e dolori che si mescolano con la gioia del dare la vita. รˆ un โ€œdramma per ciechiโ€ quello che immagina la Plath, scrivendo questo radiodramma dentro al quale lei stessa si riconosce nelle sfaccettature di quelle tre voci.

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Tilia Auser sceglie allora una scena che ospita una figura femmine a dar voce e corpo alle tre donne del dramma, accompagnata e sostenuta dai suoni distorti di una chitarra elettrica, suonata da unโ€™ombra maschile che incombe, a volte minuscola piรน spesso gigantesca, dietro un velatino. Le tre figure senza nome, che Plath immagina come tre maschere che portano ognuna unโ€™idea della maternitร , incarnate da Sara Bertolucci, si muovono delineando tre livelli sulla scena e tre differenti grammature di voce: cโ€™รจ la donna feconda, la moglie che aspetta un bambino, che si muove in piedi a centro scena e parla chiaramente al microfono; la segretaria sterile che non riesce ad avere figli che striscia a terra e la cui voce si distorce negli effetti elettronici; e la donna ribelle, la studentessa universitaria che decide di partorire e non riconoscere la figlia che sta piรน spesso seduta e la cui voce รจ emessa da un registratore a mangianastri.

Non cโ€™รจ il reparto di maternitร  del radiodramma; cโ€™รจ piuttosto una sorta di serra, riconoscibile dai materiali utilizzati per la scena, ad ospitare il dramma delle tre donne che Plath descrive attraverso metafore naturali.ย 

PRIMA VOCE:
Sono lenta come il mondo. Sono molto paziente,
compio il mio ciclo, soli e stelle
mi guardano con
attenzione.

Sono muta e bruna. Sono un seme prossimo a spaccarsi.

SECONDA VOCE:
Sono accusata. Sogno massacri.
Sono un giardino di supplizi neri e rossi. Li bevo,
odiandomi, odio
e ho paura.

TERZA VOCE:
Sono una montagna adesso, in mezzo a donne-monta
gna.

A dominare nei versi e nelle parole intonate da Sara sono โ€œparadigmi naturali, corredati da immagini di fiori, piante ed uccelli, che costituiscono una delle principali nervature della narrazione. Essi si ramificano nell'abbondanza rigogliosa della gioia feconda nella 1a voce, si riducono numericamente nella seconda voce, rattrappendosi nel gelo di un inverno sterile per sopravvivere solo in minima parte nel rifiuto della 3a voce, diversificandosi, a seconda della prospettiva dei personaggi, in elementi di natura โ€˜solareโ€™ o 'lunare'โ€ (Russo, 1998).

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Pur condividendo questa scena scura e notturna le figure non si incontrano mai e Sara scivola nei panni dellโ€™una e dellโ€™altra senza soluzione di continuitร , portando il groviglio emotivo di ognuna e tenendosi addosso lโ€™ombra a tratti un poโ€™ ingombrante della Plath stessa.ย รˆ un teatro musicale contemporaneo quello che mette in scena Tilia Auser innescando un meccanismo lirico dโ€™effetto che tesse sapientemente le parole dette e cantate, quelle distorte o registrate ed emesse da un vecchio mangianastri con le melodie post rock suonate dal vivo daย  Riccardo Ferri Succimarra.

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[ph. Chris Mazzoncini]

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Rif.

Russo, C. (1998). La maschera a tre voci.ย Studi Urbinati, B-Scienze umane e sociali,ย 68, 403-435.

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Three Women

birthpoetry:

The poem “Three Women” by Sylvia Plath presents the interior dialog of three women as they experience pregnancy and childbirth in three very different contexts: the first voice is a woman with a wanted pregnancy, the second is a woman who is experiencing a miscarriage, and the third is a woman with an unwanted pregnancy who is giving the baby up for adoption. The poem is very powerful in its deep examination of the multiple ways motherhood comes to us (or doesn’t come), and the joy and pain it brings in turn. It is worth a careful reading in its entirety, which can be found here. For the purposes of this repository, I want to reproduce the lines spoken by the first voice, which begin during her pregnancy, carry through the ordeal of labor, and into the early postpartum period.

Excerpts from “Three Women,” The First Voice
by Sylvia Plath

I am slow as the world.  I am very patient,
Turning through my time, the suns and stars
Regarding me with attention.
The moon’s concern is more personal:
She passes and repasses, luminous as a nurse.
Is she sorry for what will happen?  I do not think so.
She is simply astonished at fertility.

When I walk out, I am a great event.
I do not have to think, or even rehearse.
What happens in me will happen without attention.
The pheasant stands on the hill;
He is arranging his brown feathers.
I cannot help smiling at what it is I know.
Leaves and petals attend me.  I am ready.

….

I am calm.  I am calm.  It is the calm before something awful:
The yellow minute before the wind walks, when the leaves
Turn up their hands, their pallors.  It is so quiet here.
The sheets, the faces, are white and stopped, like clocks.
Voices stand back and flatten.  Their visible hieroglyphs
Flatten to parchment screens to keep the wind off.
They paint such secrets in Arabic, Chinese!

I am dumb and brown.  I am a seed about to break.
The brownness is my dead self, and it is sullen:
It does not wish to be more, or different.
Dusk hoods me in blue now, like a Mary.
O color of distance and forgetfulness!–
When will it be, the second when Time breaks
And eternity engulfs it, and I drown utterly?

I talk to myself, myself only, set apart–
Swabbed and lurid with disinfectants, sacrificial.
Waiting lies heavy on my lids.  It lies like sleep,
Like a big sea.  Far off, far off, I feel the first wave tug
Its cargo of agony toward me, inescapable, tidal.
And I, a shell, echoing on this white beach
Face the voices that overwhelm, the terrible element.

….

There is no miracle more cruel than this.
I am dragged by the horses, the iron hooves.
I last.  I last it out.  I accomplish a work.
Dark tunnel, through which hurtle the visitations,
The visitations, the manifestations, the startled faces.
I am the center of an atrocity.
What pains, what sorrows must I be mothering?

Can such innocence kill and kill?  It milks my life.
The trees wither in the street.  The rain is corrosive.
I taste it on my tongue, and the workable horrors,
The horrors that stand and idle, the slighted godmothers
With their hearts that tick and tick, with their satchels of instruments.
I shall be a wall and a roof, protecting.
I shall be a sky and a hill of good:  O let me be!

A power is growing on me, an old tenacity.
I am breaking apart like the world.  There is this blackness,
This ram of blackness.  I fold my hands on a mountain.
The air is thick.  It is thick with this working.
I am used.  I am drummed into use.
My eyes are squeezed by this blackness.
I see nothing.

….

Who is he, this blue, furious boy,
Shiny and strange, as if he had hurtled from a star?
He is looking so angrily!
He flew into the room, a shriek at his heel.
The blue color pales.  He is human after all.
A red lotus opens in its bowl of blood;
They are stitching me up with silk, as if I were a material.

What did my fingers do before they held him?
What did my heart do, with its love?
I have never seen a thing so clear.
His lids are like the lilac-flower
And soft as a moth, his breath.
I shall not let go.
There is no guile or warp in him.  May he keep so.

….

What is it that flings these innocent souls at us?
Look, they are so exhausted, they are all flat out
In their canvas-sided cots, names tied to their wrists,
The little silver trophies they’ve come so far for.
There are some with thick black hair, there are some bald.
Their skin tints are pink or sallow, brown or red;
They are beginning to remember their differences.

I think they are made of water; they have no expression.
Their features are sleeping, like light on quiet water.
They are the real monks and nuns in their identical garments.
I see them showering like stars on to the world–
On India, Africa, America, these miraculous ones,
These pure, small images.  They smell of milk.
Their footsoles are untouched.  They are walkers of air.

Can nothingness be so prodigal?
Here is my son.
His wide eye is that general, flat blue.
He is turning to me like a little, blind, bright plant.
One cry.  It is the hook I hang on.
And I am a river of milk.
I am a warm hill.

….

How long can I be a wall, keeping the wind off?
How long can I be
Gentling the sun with the shade of my hand,
Intercepting the blue bolts of a cold moon?
The voices of loneliness, the voices of sorrow
Lap at my back ineluctably.
How shall it soften them, this little lullaby?

How long can I be a wall around my green property?
How long can my hands
Be a bandage to his hurt, and my words
Bright birds in the sky, consoling, consoling?
It is a terrible thing
To be so open:  it is as if my heart
Put on a face and walked into the world.

….

Dawn flowers in the great elm outside the house.
The swifts are back.  They are shrieking like paper rockets.
I hear the sound of the hours
Widen and die in the hedgerows.  I hear the moo of cows.
The colors replenish themselves, and the wet
Thatch smokes in the sun.
The narcissi open white faces in the orchard.

I am reassured.  I am reassured.
These are the clear bright colors of the nursery,
The talking ducks, the happy lambs.
I am simple again.  I believe in miracles.
I do not believe in those terrible children
Who injure my sleep with their white eyes, their fingerless hands.
They are not mine.  They do not belong to me.

I shall meditate upon normality.
I shall meditate upon my little son.
He does not walk.  He does not speak a word.
He is still swaddled in white bands.
But he is pink and perfect.  He smiles so frequently.
I have papered his room with big roses,
I have painted little hearts on everything.

I do not will him to be exceptional.
It is the exception that interests the devil.
It is the exception that climbs the sorrowful hill
Or sits in the desert and hurts his mother’s heart.
I will him to be common,
To love me as I love him,
And to marry what he wants and where he will.

*waiting for Tilia Auser in Tre voci studio scenico per un radiodramma in versi di Sylvia Plath

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Tilia Auser in residenza creativa per “Tre Voci”

04 Dicembre 2023 - 15 Dicembre 2023ย 

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Da oggi fino al 15 dicembre ๐—ง๐—ถ๐—น๐—ถ๐—ฎ ๐—”๐˜‚๐˜€๐—ฒ๐—ฟ, il gruppo di lavoro composto da Sara Bertolucci e Riccardo F. Scuccimarra, sarร  in residenza presso il ๐—ง๐—ฒ๐—ฎ๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—œ๐—น ๐—Ÿ๐—ฎ๐˜ƒ๐—ฎ๐˜๐—ผ๐—ถ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฆ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฎ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฎ๐—ป๐—ด๐—ฒ๐—น๐—ผ per la ricerca e composizione della nuova opera ๐—ง๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฉ๐—ผ๐—ฐ๐—ถ, ๐˜€๐˜๐˜‚๐—ฑ๐—ถ๐—ผ ๐˜€๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐—ถ๐—ฐ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐˜‚๐—ป ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฑ๐—ถ๐—ผ๐—ฑ๐—ฟ๐—ฎ๐—บ๐—บ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฆ๐˜†๐—น๐˜ƒ๐—ถ๐—ฎ ๐—ฃ๐—น๐—ฎ๐˜๐—ต, con cui si รจ aggiudicato la ๐—ฆ๐—ฒ๐—ด๐—ป๐—ฎ๐—น๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฃ๐—ฟ๐—ฒ๐—บ๐—ถ๐—ผ ๐—ฆ๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐—ฎ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ ๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฏ.

Tilia Auser
Tre voci
studio scenico per un radiodramma in versi di Sylvia Plat
h

conย Sara Bertolucci, Riccardo F. Scuccimarra
ideazione, drammaturgia, composizione vocal
eย Sara Bertoluccidisegno sonoro e musiche originaliย Riccardo F. Scuccimarra
direzione tecnica e disegno luciย Jacopo Cenniconsulenza progettualeย Antonino Leocata

โ€˜What is that bird that cries
with such sorrow in its voice?
I am young as ever, it says.ย What is it I miss
?โ€™
Il foglietto spiegazzato del cadavere squisito giunge a noi da Sylvia Plath e dal suoย โ€˜Three Women. A Poem for Three Voicesโ€™: un radiodramma in versi liberi mandato in onda dalla BBC nel 1962. Tre personaggi femminili intrecciano i loro soliloqui dentro la stessa cornice del reparto maternitร  in cui sono ricoverate: la prima per dare alla luce un bambino, la seconda condotta da un aborto spontaneo, la terza per liberarsi della gravidanza indesiderata. Non si incontrano mai: solo gettano parola poetica tra i corridoi dellโ€™ospedale, interrogando il corpo fecondato che si piega, si ferisce, si lascia abitare. Versi che nascono per essere detti ad alta voce, ma percorsi anche da un canto sotterraneo non scritto: cosรฌ le โ€˜tre donneโ€™ sono divenute โ€˜tre vociโ€™ di un corpo solo, e la parola parlata un componimento trasversale e musicale. Una sola identitร  femminile sulla scena si muove tra i tre destini possibili, accompagnata dal disegno sonoro dal vivo della chitarra elettrica. Cosa significa generare? Di cosa si nutre la promessa che portiamo? Cosa spacca in due, anzi in tre, il nostro tempo e la nostra voce?

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Tilia Auserย รจ pseudonimo e contenitore di pratiche performative in germinazione. Porta sulla scena una ricerca in limine tra voce, parola poetica e suono, coniugando spazi e saperi teatrali a incursioni site-specific e studio sul paesaggio.ย Auserย รจ il ramo antico di un fiume che non esiste piรน.

Sara Bertolucciย (Lucca, 1994) รจ diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna e si รจ perfezionata allโ€™Istituto di Ricerca di Arte Applicata Socรฌetas. Ha dedicato gli ultimi anni alla ricerca vocale e alla sua integrazione nella pratica teatrale.

Riccardo F. Scuccimarraย (Reggio Emilia, 1993) รจ musicista, compositore e attore. Formato in chitarra elettrica blues e jazz, ha allโ€™attivo un progetto cantautorale e compone musiche per la scena. รˆ diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna.

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Quattro progettualitร  artistiche sperimentali che hanno trovato nello spazio digitale il loro habitat

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Un progetto di arte performativa e partecipativa immaginato per lo spazio virtuale che, ripercorrendo la definizione di eterotopia enunciata da Foucault, trova nel corpo stesso dello spettatore il motore dell'opera

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โ€œPossiamo innamorarci di una Ai (intelligenza artificiale) e poi decidere di lasciarla?โ€ Lโ€™obiettivo dell'azione di Mara Oscar Cassiani รจ narrare e dare una dimostrazione performativa dell'esistenza di un rapporto tra l'Ai e lโ€™impatto sulla presenza del corpo e sul nostro comportamento dellโ€™uso dei device come tramite comunicativo

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โ€œCosa succede se si utilizza lo shitposting per โ€˜schiantareโ€™ i paradigmi drammaturgici?โ€ Giacomo Lilliรน (ideazione e curatela performativa) e Pier Lorenzo Pisano (curatela drammaturgica) hanno selezionato cinque tra i piรน interessanti creatori di contenuti memetici e li hanno invitati a creare nuovo materiale insieme a quattro attori professionisti. Per la Settimana delle Residenze Digitali, il percorso di ricerca troverร  attuazione sullโ€™applicazione di chat Telegram, con una performance in bilico tra dadaismo, oscenitร  e nichilismo semantico

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Martin Romeo porta avanti una ricerca sul post-umano che considera tutti gli attori presenti come parte di un ecosistema: elementi fisici, non fisici, digitali, virtuali e phigital

Ora รจ il momento di immergerti nelle frontiere digitali attraverso le loro restituzioni in un festival diffuso che accadrร  nello spazio virtuale e in alcuni speciali appuntamenti in presenza da mercoledรฌ 22 fino a domenica 26 novembre.

Scorpi il programma e prenota sul sito https://www.residenzedigitali.it/

* All'acquisto del biglietto, ti verranno comunicate le istruzioni per la fruizione dell'opera

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๐˜ช๐˜ฏ ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ข๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ lโ€™Associazione Marchigiana Attivitร  Teatrali AMAT, il Centro di Residenza Emilia-Romagna (Lโ€™arboreto โ€“ Teatro Dimora โ”‚ La Corte Ospitale - Teatro Herberia), ZONA K, Fondazione Piemonte dal Vivo โ€“ Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. โ€“ Centro Umbro Residenze Artistiche (La MaMa Umbria International โ€“ Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT โ€“ Centro Teatrale Umbro โ€“ Micro Teatro Terra Marique โ€“ Indisciplinarte) e Teatro Comunale Cittร  di Vicenza

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Meme, shitposting e performing arts approdano su Telegram: รจ Teatropostaggio di Giacomo Lilliรนย 

In attesa della Settimana delle Residenze Digitali che si terrร  come ogni anno nel mese di novembre, dal 22 al 26, abbiamo intervistato Giacomo Lilliรน/COLLETTIVO ร˜NAR che ci ha raccontato come si sta sviluppando il processo creativo per Teatropostaggio, uno dei quattro progetti sostenuti dalla quarta edizione del bando Residenze Digitali. Il progetto interroga la natura dello shitposting e del meme con la sua dialettica tra immagine e testo per assimilarla a quella tra palco e parola. Cosa succede se si utilizza lo shitposting come meteora impazzita, per schiantare i paradigmi attoriali e drammaturgici? da questa domanda parte la ricerca creativa di Giacomo (ideazione e curatela performativa)ย  in collaborazione con Pier Lorenzo Pisano (curatela drammaturgica) prima e i meme creator e attori selezionati poi come ci spiega nell'intervista Lilliรน.

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[ph. AFFERMAZIONI]

Come รจ nata e si รจ sviluppata l'idea di questo nuovo progetto performativo per Teatropostaggio?ย  Di che cosa tratta il lavoro?

Giacomo Lilliรน: Teatropostaggio nasce quando ho scoperto che lโ€™ideatore di una delle pagine di meme che seguivo con piรน interesse, avocado_ibuprofen - una pagina Instagram che fa, a suo modo,ย  meme-essays, cioรจ meme-saggi, piccole escursioni filosofiche che hanno uno stile ben riconoscibile - era stato coinvolto come dramaturg da una compagnia di danza. Da lรฌ ho pensato che potesse essere interessante innescare altri processi simili: se un dramaturg puรฒ venire dal mondo memetico, cosa puรฒ succedere con la nostra scena memetica italiana se apriamo un accesso alle arti performative? Sono stato accompagnato prima di tutto nell'ideazione da Pier Lorenzo Pisano, un drammaturgo, regista e autore che mi dร  man forte soprattutto dal punto di vista del coordinamento drammaturgico del progetto. Insieme a lui abbiamo identificato i profili di memer che potevano essere adatti a questo gruppo di ricerca - ci siamo sempre definiti come un gruppo di ricerca sulla traduzione disciplinare tra composizione memetica e composizione teatrale. Da lรฌ poi abbiamo scelto i cinque creator parte del progetto e i quattro attori con cui misuriamo il materiale composto.ย Tra le ispirazioni del progetto cโ€™รจ una pagina web storica, The million dollar home page, in cui ogni pixel poteva essere comprato per un dollaro, diventata un mosaico di annunci pubblicitari di case, siti porno, concertiโ€ฆ Questo arazzo in cui le cose sono messe insieme seguendo l'ordine casuale del libero mercato ci ha ispirato. รˆ nata cosรฌ l'idea che il nostro progetto potesse essere un patchwork iridescente non di pubblicitร  ma di contenuti memetici. Sicuramente il gruppo รจ nato anche grazie a Fondo, il network di Santarcangelo tramite la cui fellowship il progetto รจ stato sostenuto. Fondo, in particolare, sostiene la traduzione verso il palcoscenico, ma trattandosi di un gruppo di ricerca, ci รจ parso giusto esplorare tutte le possibilitร . Ed รจ con questo spirito che abbiamo applicato alla call per Residenze Digitali: volevamo vedere come, parallelamente a questo attraversamento per il teatro, si poteva ritornare al digitale; con quali strumenti, con quali informazioni si poteva usare il contesto di partenza in maniera trasfigurata.

Hai accennato a come si รจ innescato il processo di commistione tra shitposting memetico e scrittura drammaturgica ma, andando piรน nello specifico, come state lavorando con i meme creator e con gli attori?

Giacomo Lilliรน: Il progetto Teatropostaggio รจ nato prima di Residenze Digitali come percorso di ricerca. Da gennaio 2023 abbiamo identificato i 5 content creators: Giulio Armeni, Davide Palandri, piastrellesexy, Daniele Zinni, Loren Zonardo. Con loro abbiamo iniziato a fare una call al mese in cui chiedevamo di produrre nuovi materiali o condividerne alcuni che avevano nel cassetto e che potevano essere interessanti rispetto alla consegna del progetto, senza essere troppo stringenti dal punto di vista delle tematiche o del contenuto perchรจ ci piaceva che loro ci portassero le loro istanze e i loro stili. Mese dopo mese si รจ andato a costituire un materiale molto eterogeneo e anche abbastanza vasto perchรฉ sono stati parecchio prolifici. Ad agosto abbiamo deciso di smettere di produrre nuovo materiale e concentrarci sulle possibilitร  di sviluppo di quello che avevamo accumulato. Una delle complessitร  di questo progetto, che riproduce le meccaniche dello shitposting, รจ che gli stimoli sono ovunque, qualsiasi cosa potrebbe potenzialmente arricchirsi di strati e diventare qualcosa di inseribile all'interno di questo percorso.ย A questo punto sono iniziate le residenze: ne abbiamo avuta una a Polverigi presso Inteatro, un'altra ad agosto a FabbricaEuropa e una ancora a cavallo tra luglio e agosto curata da Zona K. Da una parte, quindi, ci sono questi incontri da remoto una volta al mese con i content creators dallโ€™altra sono iniziate le occasioni di residenza, momenti in cui gli attori possono incontrarsi dal vivo e lavorare sui materiali creati, a volte anche insieme ad alcuni dei creators. La prima residenza a Polverigi รจ servita a introdurre a tutti questo mondo che, come tutte le sottoculture, รจ altamente sfaccettato, per cui si รจ reso necessario un percorso di avvicinamento. Per quanto tutti sappiamo cos'รจ un meme, l'iceberg รจ molto profondo rispetto a quelle che sono le ramificazioni del fenomeno e tutte le varie declinazioni, in particolare, per quanto riguarda lo shitposting: a differenza dei meme, infatti, lo shitposting รจ il modo in cui vengono non-organizzati dei meme all'interno di un contesto che puรฒ essere una conversazione su un gruppo Facebook, una condivisione di contenuti con l'obiettivo di cercare di far deragliare la conversazione, cercare di conversare in modo linguisticamente sorprendente, non seguendo la scaletta del discorso ma cercando sempre nuovi modi per deviare il linguaggio, facendo comunque sรฌ che il discorso proceda. Con i meme si crea un sottolinguaggio imprevedibile e mutante ed รจ questa la dimensione piรน affascinante dello shitposting. Quando abbiamo introdotto gli attori a questa dimensione, loro hanno fatto i loro passi di avvicinamento e di ricerca personali. Pian piano stiamo componendo con loro delle drammaturgie possibili. Ci interessa anche unโ€™ipotesi di performer-come-memer, quindi stiamo trovando delle condizioni per permettergli di improvvisare consapevolmente. Trattandosi di un gruppo di ricerca, la sperimentazione sta anche nel vedere cosa non funziona e cosa sรฌ, muovendosi senza troppo giudizio. Per il momento siamo molto orientati sulla fascinazione che ci regala questo mondo, avvicinandoci per prove ed errori. Nella presentazione del progetto ho usato la parola โ€œpionieristicoโ€: al di lร  delle esagerazioni, il senso per noi รจ questo. Ci diverte, ci stiamo dentro e cerchiamo di non farci troppo mangiare dalle logiche produttive. Vogliamo stare dentro la tessitura degli spunti e delle ispirazioni per vedere cosa ne viene fuori naturalmente e organicamente.

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[@LACANYEWEST]

Quali sono state, se ci sono state, le sfide o le criticitร  nellโ€™incontro tra la scrittura drammaturgica e la scrittura memetica, da una parte e dall'altra tra lโ€™interpretazione degli attori e questo nuovo linguaggio?

Giacomo Lilliรน: Le categorie che vengono piรน in conflitto nel nostro percorso, anche rispetto a quello che abbiamo riscontrato durante una prova aperta fatta nei giorni scorsi con tutor e partner del progetto, sono due: la โ€œcascataโ€ e la โ€œcorniceโ€. Da una parte c'รจ sempre stata la fascinazione - e soprattutto questo lo propone Pisano sentendo che la cascata di contenuti puรฒ celare qualcosa di veramente deflagrante - riguardo alla proposta di contenuti non filtrati. Nel caso di Residenze Digitali possono essere contenuti che si susseguono senza soluzione di continuitร  mentre lo spettatore puรฒ tessere le proprie trame. In quel caso, il nostro compito non sarebbe neanche proporre una trama nascosta all'interno dei contenuti ma semplicemente mettere in condizione i performer di esprimersi come in una sorta di jam session linguistica tra tutti gli stimoli accumulati che si presentano al momento. Mentre la creazione del meme puรฒ essere piรน o meno performativa, nel senso che puรฒ anche essere unโ€™operazione piรน ragionata dietro le quinte e condivisa dopo mesi di preparazione proprio come se fosse un'opera d'arte visuale, lo shitposting, configurandosi come linguaggio, ha per forza una componente performativa, sul momento: se tu mi posti qualcosa io ti devo rispondere con qualcos'altro e in questo scambio immediato ed estemporaneo noi cerchiamo di attaccarci con le dinamiche performative, teatrali, attoriali. Da una parte quindi cโ€™รจ la โ€œcascataโ€, questa tempesta di contenuti che arrivano uno dopo l'altro in maniera libera, de-pensata. Dall'altra cโ€™รจ la โ€œcorniceโ€: tracciare dei confini drammaturgici e operativi, cenni narrativi o programmatici che permettano di comunicare meglio. รˆ come se fornissimo una guida su che tipo di percorso stiamo per compiere, per preparare lo spettatore a quello che sta per vedere, per addolcire l'esperienza e fornire una vaga chiave d'interpretazione o quantomeno delle strutture di ricezione - una sorta diย  foglietto illustrativo. Quindi da una parte siamo tentati di andare all-in con questa modalitร  a cascata, dall'altra comunque il teatro รจ sempre un poโ€™ un fare ordine di tutte le cose, per cui sentiamo che a volte potrebbe essere utile adottare una configurazione a cornice, per quanto poi tutte le volte che passiamo per la cornice sentiamo che stiamo un poโ€™ smorzando il potenziale sovversivo dello shitposting. Stiamo ancora calibrando queste due possibilitร . Ci interessa che questa sia un'azione performativa e non solo la replica di una pagina di meme. Perรฒ comunque c'รจ una libertร  nello shitposting data da contesti che nascono dal basso e non hanno niente da dimostrare se non la propria sussistenza per il piacere di sopravvivere in un ambiente in cui le regole stanno a zero. Riuscire a recuperare quella autenticitร  per me รจ molto importante anche all'interno di un discorso piรน vasto, anche rispetto al modo di intendere il momento performativo tout court.

Andando piรน nello specifico della piattaforma che avete scelto, Telegram, come ci state lavorando, quali le criticitร  e le opportunitร  che avete trovato nel dialogo con le sue grammatiche?

Giacomo Lilliรน: La scelta di Telegram non รจ stata immediata perchรฉ lo shitposting e i meme viaggiano su canali multipli, piattaforme come Reddit, e soprattutto i social, in cui i contenuti arrivano agli utenti mediati attraverso algoritmi. Sarebbe stato rischioso quindi aprire un gruppo Instagram o Facebook perchรฉ saremmo giร  stati costretti ad agire all'interno di logiche di trasmissione dei contenuti con cui si puรฒ fare poco. Ci serviva uno strumento che ci permettesse una condivisione piรน protetta e autonoma. Tra le opzioni rimanevano Discord e Telegram, in entrambi i casi gruppi di scambio di messaggi. Discord risulta piรน dispersivo perchรฉ nasce come supporto a gruppi di gioco, e presuppone una specie di conoscenza pregressa. Noi volevamo essere piรน sincretici e ripiegare tutto su una stessa piattaforma. Telegram puรฒ essere gestito come una specie di social a senso unico, che bypassa gli algoritmi mantenendo comunque la possibilitร  di moderare gli interventi degli utenti. Se il punto di partenza dello shitposting รจ sempre una conversazione, Telegram รจ il luogo in cui questa puรฒ avvenire con piรน malleabilitร  da parte di chi propone la performance.ย Inoltre io credo in uno squilibrio tra le parti, tra il pubblico e i performer. Il performer deve essere messo in condizione di poter manipolare le possibilitร  di ascolto del pubblico e questo Telegram lo permette perchรจ possiamo scegliere, quanta condivisione e interazione consentire. Dal punto di vista della riproduzione della conversazione Telegram ci รจ dunque sembrata la scelta migliore per una conversazione ingegnerizzata, sperimentale. Rimane la difficoltร  che Telegram รจ una piattaforma pensata principalmente per dispositivi portatili, per cui il livello di immersivitร  รจ basso rispetto a una performance che puรฒ andare in onda in streaming sul computer o una performance immersiva tramite visore. Questo non รจ necessariamente un elemento che mi disturba in sรจ, mi piace l'idea che la performance sia letteralmente nelle mani del fruitore, a sua volta libero di decidere quanto farla entrare nel proprio quotidiano. Perรฒ รจ un elemento su cui dobbiamo ancora riflettere per avere piรน polso della situazione, perchรฉ dobbiamo chiarificarci come cavalcare questa fruizione frastagliata. Il rischio รจ di diventare un poโ€™ solipsistici, di fare le nostre cose senza avere troppo la cognizione della risposta che c'รจ dalla parte del pubblico.

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[ph. AFFERMAZIONI]

Come state immaginando il rapporto con il pubblico? Che cosa si deve aspettare il pubblico della settimana delle Residenze Digitali dalla prova aperta?

Giacomo Lilliรน: Abbiamo giร  fatto degli esperimenti in cui il pubblico era libero di commentare, e questo ci ha destabilizzato perchรฉ abbiamo sottovalutato la tentazione ad intervenire in un contesto come quello della nostra performance. Per questo ora immaginiamo che da un punto di vista pratico ci siano solo una o due finestre all'interno delle quali si chieda esplicitamente al pubblico di intervenire, non perchรฉ vogliamo censurarlo ma semplicemente per rendere l'esperienza piรน intensificata ed esteticamente coerente e per non disperdere l'energia di risposta.ย Rispetto al lavoro del 2021 - si tratta di Woe - Wastage of events progetto creativo di Giacomo Lilliรน/Collettivo Onar e Lapis Niger - in cui potevamo permetterci di stare in ascolto del lavoro e attraverso l'ascolto del lavoro ascoltare il pubblico, ora avremo un pubblico piรน distante. In piรน abbiamo effettivamente molto da fare: c'รจ da gestire un atto creativo costante e imprevedibile su cui stare molto concentrati e anche questo pone un filtro in piรน tra noi e gli spettatori. Inoltre Telegram, per come viene usato comunemente, รจ una piattaforma multitasking, non la possiamo rendere una piattaforma immersiva. Dobbiamo riuscire a semplificare il piรน possibile il tipo di dinamica che vogliamo instaurare con il pubblico e avere chiarezza sugli spazi di intervento.ย In generale il potenziale del meme e dello shitposting รจ abbastanza dirompente da tutti i punti di vista. C'รจ un grosso rischio: quello del meme che viene utilizzato come ritrovato per una comunicazione efficace. Abbiamo superato la fase in cui il meme poteva servire come oggetto di artivismo e hacktivismo. Adesso sempre piรน persone si misurano con la ricerca del meme dank (ovvero, diciamo, all'avanguardia), ma principalmente come strumento di posizionamento dentro la loro community e di credibilitร  per la loro maschera/personaggio. Siamo in una fase in cui il meme ha ancora colpi da sparare nel momento in cui, piuttosto che venire strumentalizzato per fini utilitaristici, trova ambienti in cui essere accolto, come per esempio quello delle performing arts, per farli saltare in aria. Ci auguriamo che l'esperienza di Teatropostaggio, che immaginiamo possa arrivare a degli spettatori che provengono da una cultura teatrale, sia anche straniante. Teniamo sempre un occhio sul potenziale dinamitardo del meme cercando di conservarlo il piรน possibile. รˆ unโ€™alchimia tra quanto ci possiamo permettere di spaventare chi si collega senza farlo scappare a gambe levate. Stiamo cercando di fare qualcosa che abbia senso dal punto di vista dell'integritร  della proposta, il che non vuol dire che debba essere unโ€™opera ombelicale che dia soddisfazione solo a noi. Se riuscissimo a trovare un pubblico predisposto alla sorpresa, ci piacerebbe innescare un percorso in cui anche il pubblico entri tanto nel gioco da diventare un ulteriore partecipante alla dinamica dello shitposting, un pubblico che possa memare insieme a noi creando una conversazione in cui tutti i termini saltano, come avviene appunto nello shitposting. Altra cosa interessante sarebbe mischiare i pubblici come abbiamo fatto con WOE, dove l'obiettivo era portare dentro lโ€™esperienza anche gente che fruiva quotidianamente di Twitch. Se su Telegram porteremo gente a cui interessa la creazione memetica a incrociare anche i linguaggi performativi, allora sarร  un successo. Poniamo le basi per l'incontro, ma il contesto deve per forza apparire creativamente fertile. Se il teatro, al di lร  di Residenze Digitali, ritrova il suo ruolo di luogo in cui รจ possibile fare delle cose allora stiamo lavorando nella direzione giusta.

Francesca Giuliani, Chiara Mannucci

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[ph. Chiara Mannucci]

Il 10 ottobre ho assistito al lavoro di Alessandro Marzotto Levy per IRENE, il suo nuovo spettacolo, selezionato dall'azione DNA appunti coreografici, che debutterร  al Festival Romaeuropa il prossimo 22 ottobre 2023. In residenza con lui Flavia Passigli alla composizione musicale, Alice Consigli / PHYSALIA all'assistenza artistica e produzione e Camila Chiozza al disegno luci.

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[ph. Chiara Mannucci]

Il palco รจ una distesa di paglia, un'orizzonte senza confini, vuoto e fuori dal tempo. Alessandro Marzotto Levy entra e attraversa questo spazio con i piedi nudi, ripercorre passi, riscrive gesti che subito riconosce.

La memoria riaffiora mentre appaiono oggetti e canzoni, una luce particolare che illumina la scena, un frammento di coreografia: il corpo agisce e le immagini tornano alla mente, il corpo si veste e le parole iniziano a prodursi sottili, in ogni movimento e gesto qualcosa di piรน si svela.

L'atmosfera s fa via via piรน rarefatta, si odono frasi ora soffocate ora sussurrate finchรฉ una rabbia quasi primitiva sembra attraversare quel corpo spingendolo a una metamorfosi ferina.

In questo dispositivo coreografico e scenico รจ la danza che si fa veicolo per attivare la memoria e il ricordo. Il corpo si muove e dal presente in cui si trova si affaccia sul passato riattivandolo in piccoli gesti e segni, in brevi azioni.

Non c'รจ timore in questo che potremmo definire passaggio di stato, non c'รจ tristezza; c'รจ piuttosto una danza magnetica, a tratti festosa e un luogo invaso da una presenza che si fa sempre meno evanescente mentre la musica si ferma e le voci nitide si odono dal silenzio.

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[ph. Chiara Mannucci]

Giovedรฌ 12 ottobre, ore 21
Prova aperta
Ingresso libero, prenotazione consigliata

IRENE di Alessandro Marzotto Levy

a seguire,
incontro con lโ€™artista a cura di Francesca Giuliani
nellโ€™ambito di Il pane quotidiano | Moltiplicazione degli sguardi, percorso di cura e dialogo tra gli artisti in residenza e le comunitร  di cittadini, spettatori e abitanti dellโ€™Arboreto

a seguire, piccolo buffet

Si consiglia la prenotazione alla mail teatrodimora@arboreto.org indicando nome, cognome, numero di telefono e n di posti oppure telefonando al 0541 624003 / 331 9191041

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Alessandro Marzotto Levy in residenza per โ€œIreneโ€

02 Ottobre 2023 - 13 Ottobre 2023ย 

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Inizia oggi la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo diย Alessandro Marzotto Levy. Irene รจ il titolo del progetto, selezionato da DNAppunti coreografici 2022ย โ€“ progetto di sostegno per giovani coreografi e coreografe under 35, che si trova oggi nell'ultima tappa di residenza prima del debutto aย Romaeuropa Festival.

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Irene

ideazione e coreografia Alessandro Marzotto Levy
composizione musicale Flavia Passigli
assistenza artistica e produzione Alice Consigli / PHYSALIA
disegno luci Camila Chiozza
costumi Lisa Mobilio
produzione TIR Danza
partner Teatro Solare
ph. Bianca Batistini

Progetto di residenza condiviso da
CRID Centro di Rilevante Interesse nellโ€™ambito della Danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival / CSC Centro per la Scena Contemporanea del Comune di Bassano del Grappa,Lโ€™arboreto โ€“ Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro


IRENE affronta la perdita. Attraversa lo spazio creato dalla mancanza.
Il corpo sente, rivela, stabilisce un contatto con lโ€™assenza che attraverso la danza torna presente. La danza รจ il tentativo di relazionarsi con lโ€™invisibile, di affrontare il tempo. Sembra assurdo ricostruire il senso di un passato di gioia, follia, rabbia che tornano e sconvolgono. In un istante IRENE si slega dalla linearitร  per intraprendere un percorso caotico che diventa celebrazione.

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Il 14 settembre ho assistito a una prova aperta diย  SUITE, il nuovo progetto artistico di Club Alieno, una Compagnia di danza, musica e performance nata allโ€™interno diย Cuore 21, Cooperativa che si occupa di attivitร  educative ed inserimenti lavorativi di persone con disabilitร  intellettive.

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La scena si apre su una stanza che mostra differenti ambienti in uno stesso luogo: un salotto con un divano, una sala da pranzo con un tavolo e quattro sedie, e un tavolinetto da cucina sul fondo. Al centro c'รจ un corpo steso su un tappeto con un lampadario che gli รจ crollato addosso; tuttโ€™attorno i resti di una festa che sembrerebbe finita male.

Entra un maggiordomo e, come se nulla fosse successo, inizia a pulire e sistemare lo spazio fino a trasportare fuori scena il corpo morto avvolgendolo in un tappeto.

Il silenzio domina questo primo quadro. La scena si รจ ricomposta e come se il tempo fosse stato riavvolto vediamo ciรฒ che รจ accaduto prima. I danzatori e le danzatrici entrano, la scena si anima, il musicista inizia a suonare e prendono corpo le azioni coreografiche, ideate da Valeria Fiorini e Eleonora Gennari: ora la festa puรฒ iniziare.

Lo spazio visivo cambia totalmente e, grazie ad un sapiente gioco di luci (disegnate da Antonio Rinaldi), siamo catapultati in una delle stanze dipinte da Hopper, illuminate da quelle luci magiche che proiettano ombre oblique che sembrano finestre stagliate sullo sfondo mentre la scena viene illuminata da bagni di colore che cambiano tonalitร  a seconda della temperatura emotiva dellโ€™azione coreografica in svolgimento. Il musicista dal vivo compone i brani che danno supporto alle azioni sceniche rendendo piรน nitide immagini e movimenti.ย 

Il tavolo da pranzo รจ il luogo della danza, dove si dipanano le azioni coreografiche: sopra, sotto e intorno ad esso si muovono i corpi dei danzatori e delle danzatrici tessendo linee che raccontano di incontri e abbandoni, di solitudini e lievi tocchi, cadute e sollevamenti.ย 

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Poi il mistero di una figura femminile che nasconde un segreto si svela in un abbraccio che avvolge il suo stesso corpo, si coccola e si accoccola fino a strisciare per raggiunge i compagni e le compagne attorno al tavolo. Loro sono immobili, come in uno scatto fotografico che allโ€™arrivo della danzatrice inizia a prendere vita.ย 

La luce da verde si fa tendente al rosso e una nuova coreografia svolta da un duo ha luogo intorno allo spazio del divano. Intanto attraversa il palco, per la seconda volta, il maggiordomo che trascina un pesante sacco nero della spazzatura.

รˆ come se le figure fossero collassate in una bolla temporale e si intrecciassero cosรฌ vari pezzi di una storia con i personaggi che appaino e scompaiono in frangenti temporali sovrapposti.

Infine come al rallentatore si muove lโ€™ultima scena e ci riporta lentamente allโ€™immagine iniziale di quella stanza disfatta.

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Suite รจ un lavoro coreografico sapiente che si sviluppa attraverso differenti quadri che mostrano frangenti di vita, a tratti tragici, a tratti ironici, di questo microcosmo di figure che sapientemente e con una forte presenza scenica abitano lo spazio.

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[ph. Compagnia Club Alieno]

Alcune immagini dalla residenze creativa della compagnia Club Alieno per SUITE.

SUITE

ideazione e coreografia:ย Eleonora Gennari, Valeria Fiorini
musiche originali:ย Kino, Vร stago
luci e scene:ย Antonio Rinaldi

In musica, laย suiteย (in francese successione) รจ un insieme di brani, per uno strumento solista, un complesso da camera o unโ€™orchestra, correlati e pensati per essere suonati in sequenza. Oppure puรฒ indicare un tipo particolare di camera dโ€™albergo avente le caratteristiche di un appartamento. La nostra Suite รจ un microcosmo che racchiude gli eventi, a volte felici, altre volte tragici che ci si trova ad affrontare durante la propria esistenza. Ogni Suite ha un colore diverso a seconda di ciรฒ che accade, una diversa tonalitร , un diverso andamento, proprio come nellโ€™esecuzione musicale.

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Compagnia Club Alieno in residenza per โ€œSuiteโ€

08 Settembre 2023 - 15 Settembre 2023ย 

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Proseguirร  fino al 15 settembre la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo della compagniaย Club Alieno.

Club Alieno รจ una Compagnia di danza, musica e performance nata allโ€™interno diย Cuore 21, Cooperativa che si occupa di attivitร  educative ed inserimenti lavorativi di persone con disabilitร  intellettive. Club Alieno รจ uno spazio non fisico di sperimentazione, di fluiditร , di incontro. Non ha limiti di etร , di genere, di etnia perchรฉ parla un linguaggio universale, che รจ quello della visione, dellโ€™immaginazione.
Il Club รจ composto da un numero variabile di performer, danzatori e musicisti con e senza disabilitร  intellettive. Eโ€™ un luogo di ricerca coreografica, di sperimentazione musicale, di trasmissione di un nuovo linguaggio attraverso la creazione di spettacoli, performance dal vivo e di video-art che perseguono lโ€™intento di lasciare un dubbio, unโ€™interpretazione, una visione sullโ€™essere umano, sul genere, sulla possibilitร , sulla bellezza, sullโ€™amore.

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Nei giorni scorsi ho assistito a una prova aperta di The Garden, il nuovo lavoro di Gaetano Palermo, con Sara Bertolucci e Luca Gallio, che questโ€™anno รจ stato selezionato per la quarta edizione di ERetici_le strade dei teatri, il progetto di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico, ideato e curato dal Centro di Residenza dellโ€™Emilia Romagna.

In scena una black box ospita al suo interno un unico fermo immagine che solo alla fine si smaterializza lasciando lo spazio vuoto. Una donna, vestita con una sottoveste rosso mattone, รจ riversa a terra sul fondo destro del palcoscenico e lรฌ resterร  immobile, mossa solo da un respiro lento e profondo.

ย La dimensione immaginifica e di spaesamento che si crea per lo spettatore รจ dettata dalla drammaturgia sonora, che ad ogni cambio di brano amplia lโ€™immaginario in nuove visioni, e dallโ€™impianto luminoso, che resta statico dopo una prima accensione a lampi di neon. Per rifarci al titolo ci troviamo davanti a una natura morta, che fa perรฒ permeare di vita quellโ€™immagine statica in ogni attimo che passa.

Fotografia o cinema? Teatro o dj set? Installazione o durational performance? O tutto questo insieme? Lโ€™impianto del lavoro รจ decisamente teatrale: come si diceva in principio, cโ€™รจ una scena nera che si illumina quasi cinematograficamente per restare cosรฌ, con la stessa tonalitร  di colore e luce, fino alla fine. Poi cโ€™รจ la drammaturgia sonora che รจ ciรฒ che da movimento a unโ€™immagine altrimenti immobile e fa sรฌ che lo spettatore proceda nella giustapposizione di immaginari e di significati.ย 

Il dispositivo che il collettivo artistico mette in opera viene cosรฌ definito da un crash mediale che fa collasse il cinema nel teatro, il teatro nel dj set, la fotografia nellโ€™installazione e cosรฌ via. Questo meccanismo inoltre sembra operare su quel piano di reinvenzione del medium di cui parla Rosalind Krauss (2005): facendo collassare sulla scena molteplici media il collettivo porta lo spettatore dentro il processo stesso, rendendo percettibile, grazie alla ripetizione allโ€™infinito della stessa immagine, la finzione della rappresentazione e il funzionamento dellโ€™immaginazione.ย 

La mente cosรฌ vaga tra le immagini della memoria: da unโ€™apparizione lynchiana a una classica vittima del cinema di Hitchcock, da un corpo collassato durante un rave party al corpo a terra di Babbo Natale nella clip de La Veritร  di Brunori sas, dai corpi della cronaca nera a quello di Aylan riverso sulla spiaggia greca e cosรฌ via, continuamente si creano e distruggono immagini nella mente di chi guarda.

In questa pratica mediante la quale si crea un ibrido, per restare anche nella metafora naturale, che incrocia piรน media, si assiste a una sorta di Iconoclash (Latour, 2005): accade allora che chi guarda si ritrova in una sorta di terra di mezzo, di indecisione dove non sa lโ€™esatto ruolo di unโ€™immagine, di un azione perchรฉ, nel caso di The Garden, questo si modifica non appena viene assimilato dellโ€™occhio di chi guarda; e su questa scena ciรฒ che accade รจ proprio questo: lo spettatore รจ messo davanti ad unโ€™immagine iconica che cambia costantemente di significato e senso, passando dal sentimento del tragico a quello del comico fino a dissolversi svanendo ironicamente, rompendo il quadro della rappresentazione.

Una delle caratteristiche fondamentali delle immagini รจ, sempre per Bruno Latour, la loro capacitร  di scatenare passioni ed รจ proprio su questo meccanismo che sembra lavorare il collettivo guidato da Palermo che a settembre presenterร  al pubblico una prova aperta di questo lavoro presso la Corte Ospitale di Rubiera dove si chiuderร  il progetto ERetici.

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*Krauss, R. (2005). Reinventare il medium. Cinque saggi sull'arte d'oggi, a cura di Grazioli E., Mondadori, Milano.ย 

* Latour, B. (2002). What is iconoclash? Or is there a world beyond the image wars. Iconoclash: Beyond the image wars in science, religion, and art, 14-37.

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Gaetano Palermo in residenza perย โ€œThe Gardenโ€

02 Agosto 2023 - 12 Agosto 2023ย 

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Terzo periodoย di residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo diย Gaetano Palermoย in collaborazione conย Sara Bertolucciย eย Luca Gallio

tutoraggio e accompagnamento critico per questa terza tappa Alessandro Sciarroni

progetto selezionato da
Chiamata Pubblica
ERetici.ย Le strade dei teatri
percorso di accoglienza, sostegno e accompagnamento criticoย  per giovani artisti under 28 del panorama nazionale
ย โ€“ quarta edizione

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